domenica, dicembre 23

Natale sereno, per chi lo desidera

Alle volte penso quale possa essere il miglior modo di fare gli auguri per le Feste. Ce ne sono sicuramente milioni, forse miliardi, tanti quanti sono gli esseri umani. Ognuno di loro ha un sogno speciale, un desiderio unico, la sua personale strada da percorrere quando si avvicina il Natale o la festa della religione in cui crede, sempre che ne abbia.
Un poco mi disturba l’abuso della parola felicità. Per molti è infatti solo un miraggio, per altri neppure un sogno, per alcuni la scelta è non cercarla affatto. Per questo preferisco la parola serenità da accompagnare agli auguri. Non voglio sembrare Leopardi e dire che la felicità è solo un’assenza temporanea di dolore. Tutt’altro. Ho una mia precisa idea di cosa sia la felicità, ma è talmente aperta e libera, che non posso e non voglio clonarla o cucirla su altri, trasformandola in concetto universale. Meglio che ognuno abbia la sua. Rispetto molto anche chi sceglie di non essere felice restando vicino al suo dolore, se è questo che gli dà serenità, se è questo quello che desidera, anche per Natale.
Non ho mai pensato che la ricerca personale della verità, della bellezza o del trascendente escluda automaticamente i concetti religiosi, tutt’altro. Li comprende tutti, ma da un punto di vista inverso. Credo poco ai dogmi calati dall’alto, ma credo piuttosto alla ricerca ed al viaggio personale di ciascun uomo, che alla fine conduca allo stesso punto ‘alto' dal quale il dogma viene calato. La fortuna di chi crede nel "dogma" è che la verità la trova subito e pure "gratis". Per chi invece intraprende il viaggio di ricerca, la rivelazione arriverà nel primo istante dopo che sarà finito il faticoso, alle volte sanguinoso, peregrinare. E’ un discorso complesso e sicuramente mi sono spiegato male.
E’ dunque Natale. Spero che ognuno dei miei amici ed ogni essere umano lo possa trascorrere come preferisce, se questo sarà il suo desiderio.
In proposito è bellissima la canzone “Le rondini” dell’immenso Lucio Dalla. Sotto ho ripreso le parole perché leggendole, magari senza pensare alla musica, si capisce meglio il concetto che vogliono trasmettere. In alcuni passaggi mi riconosco in pieno, in altri un po’ meno, ma è proprio per questo che la ritengo un capolavoro. C’è il bianco ed il nero e nel mezzo un sottile filo. Sta a ciascun uomo percorrerlo e magari andare verso il Natale che desidera.
Un sereno abbraccio a tutti.
Lello



Le rondini
(Lucio Dalla, 1990)

Vorrei entrare dentro i fili di una radio
e volare sopra i tetti delle città.
Incontrare le espressioni dialettali,
mescolarmi con l'odore del caffè,
fermarmi sul naso dei vecchi mentre leggono i giornali
e con la polvere dei sogni volare e volare
al fresco delle stelle,, anche più in là

Sogni, tu sogni nel mare dei sogni.

Vorrei girare il cielo come le rondini
e ogni tanto fermarmi qua e là.
Aver il nido sotto i tetti al fresco dei portici
e come loro quando è la sera chiudere gli occhi con semplicità.

Vorrei seguire ogni battito del mio cuore
per capire cosa succede dentro
e cos'è che lo muove

Da dove viene ogni tanto questo strano dolore.
Vorrei capire insomma che cos'è l'amore,
dov'è che si prende, dov'è che si dà

Sogni, tu sogni nel cielo dei sogni