lunedì, luglio 29

In mezzo del cammin di nostra Italia, fra Umbria e Abruzzo

Nuovamente in partenza, ancora in viaggio, strada facendo capirò anche verso dove sto andando. Da qualche mese non scrivevo più. Forse non avevo nulla da dire e forse non ho da dire niente nemmeno adesso. Anche questo lo vedremo strada facendo. Ogni viaggio che faccio con la bici mi piace che inizi con un trasferimento, come per staccare nettamente dalla vita “vita civile”. Questa volta ho caricato la bici in treno e scenderò a Chiusi. Da lì mi dirigerò verso Todi dove vorrei trovare da dormire, se possibile, dopo un’ottantina di chilometri attraverso strade secondarie. Domani poi sarà un altro giorno ed andrò verso l’Abruzzo. Voglio esplorare la bellissima Umbria, per poi andare verso L’Aquila ed il parco del Gran Sasso. Ovviamente sono ancora 100 chili, credo, forse 101 e sarà durissima. Di solito il mio peso “forma” da viaggio è attorno ai 90-95 kg, sempre moltissimi, ci mancherebbe, ma sufficienti a non morire di fatica. So che dovrò andare molto piano e stare attento alle salite, visto che sono troppo “buzzicone” per passarle in agilità. Dovrò fare appello al cuore, alla testa, alla voglia di arrivare in cima ai passi appenninci che mi troverò di fronte, cercando di prendere energia dalla strada. Dovrebbe durare circa 6 giorni questo girovagare “In mezzo al cammin di nostra Italia”, sperando di tornare a Siena sabato sera, al più tardi domenica. Non credo che tornerò migliore né peggiore da questo ennesimo viaggio in solitaria su due ruote. Tonerò più consapevole della forza della bellezza della natura e forse rafforzato nelle mie convinzioni, in quello in cui credo ed in tutto ciò che amo. A casa, gli amici, la mia compagna, hanno oramai pazienza, sanno che non mi possono fermare, come è giusto che sia. 

Mi piace iniziare i viaggi che non sai dove ti porteranno. Ho programmato pochissimo, praticamente nulla. So soltanto che in Umbria ed in Abruzzo ci sono posti e panorami bellissimi e questo mi basta. Le cartine le ho prese, non mi dovrei perdere, forse, o almeno spero. Sicuramente scoprirò qualche mio nuovo limite, visto che solo nelle situazioni estreme questi si manifestano. Ben difficilmente si palesano di fronte a noi in mezzo alle comodità e a tutta la quotidianità che ha il grande pregio di uccidere la testa ed i pensieri.
E’ in questi momenti, mentre pedalo da solo su una montagna che mi arriva l’ennesima conferma di quanto sia bella da vivere la vita, senza subirla passivamente o subendo le imposizioni di altri. Le difficoltà quando arriveranno (perché sicuramente arriveranno) mi daranno la conferma di non essere invulnerabile, che non possiamo controllare tutto e tutti. Per questa ragione potrò affrontarle con il sorriso, come l’ennesima occasione di fare esperienza, sperando ovviamente che non siano brutte cose, ci mancherebbe!
Non si deve aver paura ad intraprendere percorsi sconosciuti, perché sarà proprio l’esperienza il nostro miglior premio. Sarà bello stare insieme al silenzio, circondato solo dai rumori della natura, sperando di non trovare troppe auto e camion! Non capisco, ma neppure li condanno, tutti quelli che indossano le cuffiette per andare a correre o peggio ancora in bici. Ma con tutti i rumori della vita quotidiana è così brutto il silenzio?!?! Vabbé, “de gustibus non est disputandum”, avrebbero detto i latini. Tutti i gusti so’ gusti, si dice a Siena.
Ma così è… il treno corre lungo la ferrovia, fra un’ora arriverò a Chiusi, sperando che smetta alla svelta il puzzo di ossido di carbonio che ha permeato tutto il treno, complice la mezz’oretta passata a motore acceso dentro la stazione, spero. 
Lo scorso anno feci quasi un diario quotidiano del viaggio lungo la Francigena. Questa volta non sarà così. Scriverò quando ci sarà qualcosa di bello di cui parlarvi, o qualcosa da raccontare. Vedremo. Non voglio programmare nulla, ma vivere alla giornata, mangiare quello che trovo, dormire dove mi verrà bene e bere acqua (e birra…) fresca. 
Ecco, ho appena passato Sinalunga, oramai manca poco a Chiusi, meglio provare il gps, per vedere quanto manca ad arrivare. Opplà… prima sorpresona, per il secondo anno ho sbagliato a caricare le mappe e sarò senza l’assistenza della tecnologia! Mi dovrò orientare con le sole cartine. Vabbé, poco male, chiederò alla gente lungo la strada e si mi perdo, mi ritrovo… Nel frattempo avrò subito il primo problema, uscire da Chiusi! Mah… forse ce la farò… almeno per questo, il resto è tutto da scrivere e pedalare, fatica e 100 kg permettendo. A proposito, le foto sono scaricate da internet, non le ho fatte io. Il panorama a Chiusi non è proprio così. Ha il suo perché, anche se è tutto da scoprire.

Ulterya y Suseya, Lello



La canzone che oggi rende l’idea di quanto scritto, la piccola colonna sonora della giornata è “Il mio canto libero” di Lucio Battisti, spero piaccia anche a voi.





In un mondo che
non ci vuole più
il mio canto libero sei tu
E l'immensità
si apre intorno a noi
al di là del limite degli occhi tuoi
Nasce il sentimento
nasce in mezzo al pianto
e s'innalza altissimo e va
e vola sulle accuse della gente
a tutti i suoi retaggi indifferente
sorretto da un anelito d'amore
di vero amore
In un mondo che - Pietre un giorno case
prigioniero è - ricoperte dalle rose selvatiche
respiriamo liberi io e te - rivivono ci chiamano
E la verità - Boschi abbandonati
si offre nuda a noi e - perciò sopravvissuti vergini
e limpida è l'immagine - si aprono
ormai - ci abbracciano
Nuove sensazioni
giovani emozioni
si esprimono purissime
in noi
La veste dei fantasmi del passato
cadendo lascia il quadro immacolato
e s'alza un vento tiepido d'amore
di vero amore
E riscopro te
dolce compagna che
non sai domandare ma sai
che ovunque andrai
al fianco tuo mi avrai
se tu lo vuoi
Pietre un giorno case
ricoperte dalle rose selvatiche
rivivono
ci chiamano
Boschi abbandonati
e perciò sopravvissuti vergini
si aprono
ci abbracciano
In un mondo che
prigioniero è
respiriamo liberi
io e te
E la verità
si offre nuda a noi
e limpida è l'immagine
ormai
Nuove sensazioni
giovani emozioni
si esprimono purissime
in noi
La veste dei fantasmi del passato
cadendo lascia il quadro immacolato
e s'alza un vento tiepido d'amore
di vero amore
e riscopro te