venerdì, maggio 16

Cammino di Santiago, ancora dentro di me. Ulterya y Suseya, più in avanti e più in alto


Cruz de Hierro
Da poco più di dieci giorni sono tornato dal mio secondo Cammino di Santiago, dopo quello del 2006. E’ stata un’esperienza fortissima, iniziata a Bordeaux, passando poi per Lourdes, Saint Jean Pied de Port, Pirenei, Pamplona e via via fino a Santiago. Tante tappe, tanti ricordi speciali che prima o poi forse metterò in una forma adeguata. Il viaggio, una volta concluso, ha bisogno di “decantare” come il buon vino, per capire il senso che ha avuto. Ieri sera ho avuto il primo momento di nostalgia in cui i ricordi hanno iniziato ad emergere nella loro purezza. La fatica sui Pirenei nella prima giornata, ripagata dall’alba a Roncisvalle, con il sole e la luna che si sono contesi per qualche minuto il ruolo di protagonista nel cielo. Poi i momenti duri, come l’arrivo a Najera sotto una tempesta d’acqua e vento, insieme ad un freddo invernale. “Siamo nel nord, mica in Andalusia”, mi disse una ragazza che lavorava nel bar di Castrojeriz dove per qualche minuto mi riparai dalla pioggia. La paura nella discesa della Cruz de Hierro, sotto l’acqua, da solo in una discesa terribile. Arrivare ad El Acebo fu una liberazione, dopo il grande impatto emotivo della Croce e dei sassi che le stanno alla base. Avevo lasciato da un paio d’ore Rabanal del Cammino, il giorno più denso di amicizia nei dieci che mi hanno visto pedalare attraverso la Spagna.
Mi è tornato in mente l’arrivo reale, l’istante in cui ho toccato il monumento a Wojtyla sul Monte do Gozo, a poche centinaia di metri dalla Cattedrale, ma ancora privo della confusione tipica delle vie della cittadina galiziana.
Ho ripensato alle lunghe ore a camminare da solo a Lourdes, agli occhi delle persone che ho visto e conosciuto in questo luogo considerato sacro da chi crede. La bella fatica per arrivare all’Alto del Perdon, poi la picchiata fino a Puente a la Reina. La serata speciale a Carrion de los Condes, con la cena e le parole di Pedro.
Momenti speciali e indimenticabili, difficili da sintetizzare in una sola parola o in poche immagini. Gioia, ma anche paura e dolore misti fra di loro, uniti dalla polvere, dall’acqua, dal vento e dal calore che infonde il Cammino. Un giorno tornerò su quelle strade, ne sono sicuro.
Vi lascio con le parole della preghiera del pellegrino, che ho letto in un albergue, con gli occhi di un laico dubbioso.
Insieme a questo l’immagine della mia mano che tocca la Cruz de Hierro, un momento molto particolare per me. Ma di tutto questo ci sarà tempo per parlarne. 


Sentieri verso Santiago
Fra Leon e Astorga

Ombre nel mattino dopo la pioggia
La bici si riposa a Samos, come 7 e più anni fa

Preghiera del Pellegrino

Cammina,
sei nato per il cammino
Cammina
hai un appuntamento

Dove? Con chi?
Nessuno lo sa
forse con te stesso?
Cammina,
i tuoi passi saranno
le tue parole,
il sentiero la tua canzone
la stanchezza la tua preghiera
alla fine, il tuo silenzio ti parlerà.
Cammina,
solo, con gli altri,
ma esci da te stesso
ti sei creato rivali
e incontrerai compagni
ti immaginasti nemici
e ti farai amici.
Cammina,
la tua mente non sa
dove i tuoi passi
portano al tuo cuore,
Cammina,
sei nato per fare il cammino
quello del pellegrino.
Un altro cammina verso te
e e ti cerca
perché tu possa incontrarlo.
Nel santuario, meta del cammino,
nel santuario, nel profondo del tuo
cuore
Lui è la tua pace
Lui è la tua allegria.
Vedi
Dio già cammina con te.


Albergue a Rabanal del Camino





















Preghiera del pellegrino (versione spagnola)

Camina,
Naciste para el camino.
Camina,
tienes una cita
¿Dónde? ¿Con quién?
Aún no lo sabes,
¿quizás contigo mismo?
Camina,
tus pasos serán tus
palabras,
la senda tu canción
el cansancio tu oración
al final, tu silencio te hablará.
Camina,
solo, con otros,
pero sal de tí mismo
te creaste rivales
y encontrarás compañeros
te imaginaste enemigos
y te harás con amigos
Camina,
tu mente no sabe
dónde tus pasos
llevan a tu corazón,
Camina,
naciste para hacer el camino
el del peregrino.
Otro camina hacia ti
y te busca
para que tú puedas encontrarlo.
En el santuario, meta del camino,
en el santuario, en lo profundo de tu corazón
Él es tu paz
Él es tu alegría.
Vete, Dios ya camina contigo.