Non c’è cosa al mondo che possa arrivare senza che il suo
passaggio sia legato a qualcosa che l’ha preceduta o che al contrario sia
precorritrice di qualcosa che deve ancora manifestarsi. Proprio ieri sera mi è
capitato di avere fra le mani una poesia di Wislawa Szymborska, grande poetessa polacca.
Oggi ho passato la pausa pranzo in modo speciale, visto che mi sono concesso di
mangiare un panino in un prato, seduto su una coperta alla quale tengo molto,
anche se solo oggi me ne sono reso conto. Come scritto altre volte, i colori
della primavera sono unici, così come i profumi che sono nell’aria. Mentre
guardavo come uno scemo il prato, mi è tornata in mente proprio la poesia di
Wislawa che avevo letto ieri sera. Per alcuni aspetti è legata agli attimi speciali
che si vivono, ma che solo quando si ripensano assumono la loro vera forma.
Spesso tutto diventa nostalgia, proprio perché essendo attimi di passaggio sono
automaticamente irripetibili e brevissimi. Può sembrare un poco malinconico
quello che oggi scrivo, ma non è così. E’ l’esatto opposto. Una delle cose più
difficili della vita, almeno per me, è apprezzare i momenti di vera felicità.
Specialmente in passato molte volte mi fermavo a pensare: “Ora sono felice” e
come per magia spariva ogni emozione. Alle volte la felicità è fragile come una
bolla di sapone, guai a toccarla. Con il passare del tempo ho cambiato, forse
in peggio, il mio modo di essere. Sicuramente cambierò ancora molte volte e mi
auguro che non si interrompa mai la voglia di cambiare che ho, sperando di dare
sempre un senso alle “Tre parole” di Wislawa Szymborska.
Sotto la bella poesia ed una bella immagine poetessa polaca.
Per chi volesse sapere di più su di lei: http://it.wikipedia.org/wiki/Wislawa_Szymborska
Tre parole
Quando
pronuncio la parola Futurola prima sillaba va già nel passato.
Quando pronuncio la parola Silenzio,
lo distruggo.
Quando pronuncio la parola Niente,
creo qualcosa che non entra in alcun nulla.
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