lunedì, luglio 30

Francigena - Tappa 1 - Il Lago


Che bellezza la Svizzera! Tutte persone belle ed eleganti: perfino i brutti oggettivi si atteggiano da piacentoni. Losanna e Montreux sono due belle città, esattamente due belle città svizzere, con tanto di lago, qualche monumento e tanti edifici finanziari. E’ stato un caso che la bandana che avevo oggi era greca, benché oggettivamente, al di là delle colpe del popolo bianco e celeste, qualcuno ha speculato su di loro, proprio come stanno facendo sull’Italia adesso. Chissà se i soldi dei famosi “mercati” adesso stazionano in qualche banca della ridente nazione alpina. Ma veniamo a noi. Della Francigena neppure una piccola traccia. Evito anche di cercare i cartelli, visto che sicuramente non ci sono e non credo stiano pensando a metterli per il futuro. Si percepisce a pelle il senso di autosufficienza che hanno in questo stato. Le strade sono abbastanza pedalabili con le piste ciclabili con un metro e mezzo di asfalto ai bordi di ciascuna corsia. Non male, direi. Come prima tappa sono arrivato a Bax, dopo una sessantina di chilometri di pianura e qualche saliscendi. Poco da segnalare, oltre ai bellissimi negozi, le belle persone ed una ricchezza che si tocca con mano, almeno lungo il lago. Nelle periferie pullulano le aziende, molte legate all’edilizia. I piazzali delle imprese, a differenza dei nostri, sono pieni di auto e di camion in movimento. La crisi è un problema tutto italiano, ne sono sempre più convinto. Qua tutti parlano francese, solo gli immigrati masticano un poco di inglese, mentre gli indigeni, come i francesi, si rifiutano di parlare una qualsiasi lingua che non sia la loro. E’ una cosa che odio veramente della Francia e dei luoghi dove si parla francese. Oggi mi è capitata una fortuna, mi sono accorto che il gps non funziona. Non ho caricato le mappe e così mi devo orientare con le cartine, almeno fino alla Toscana. E’ stata una fortuna perché ho recuperato il senso “umano” del viaggio, poco tecnologico e fatto molto di rapporti umani, di indicazioni chieste lungo la strada ai passanti. Tutto sommato gli svizzeri sono abbastanza gentili. Oggi ho indossato la maglia che il mio amico Michele mi aveva regatato per il 40esimo compleanno. Non credo agli oggetti porta fortuna, ma questa maglia mi da serenità, perché sento il mio grande amico sulla pelle e questo mi piace. Mi piacciono poco invece i bagni dei treni svizzeri. Un autentico schifo, peggio dei treni italiani. In compenso passato il confine sono passati tre volte a controllare il biglietto, due volte i documenti ed una volta i finanzieri a chiedere se stavo esportando valori. Ma ho la faccia di quello che porta i soldi in Svizzera? Suvvia, svizzeri, lo sapete bene chi porta la moneta frusciante nelle vostre banche. Meglio la cena, parlando di cose serie: il classico birrone con un insalata tutt’altro che light, con due bei pezzi di feta, rigatino fritto e uovone al centro. Ovviamente il tutto bagnato con una birra da 0.50. Me lo meritavo. Domani è martedì e sarà un giorno difficilissimo. Per la prima volta salirò su un passo alpino con le borse sulla bici. I Pirenei me li ricordo ancora. Il tempo non si annuncia bellissimo. Darò il massimo, poi dove arrivo, arrivo… il Gran San Bernardo non è proprio il Montemaggio. Partirò da circa 400 metri ed il passo è oltre 2400. Speriamo bene…


















La canzone di oggi non può che essere "Uno su mille" di Gianni Morandi. Se non ce la farò ad arrivare in vetta mi sarà di consolazione!




Uno su mille
Gianni Morandi
Se sei a terra non strisciare mai
se ti diranno sei finito
non ci credere
devi contare solo su di te
uno su mille ce la fa
ma quanto è dura la salita
in gioco c'è la vita
il passato non potrà
tornare uguale mai
forse meglio perché non tu che ne sai
non hai mai creduto in me
ma dovrai cambiare idea
la vita è come la marea
ti porta in secca o in alto mare
com'è la luna va.
Non ho barato né bluffato mai
e questa sera ho messo a nudo la mia anima
ho perso tutto ma ho ritrovato me
uno su mille ce la fa
ma quanto è dura la salita
in gioco c'è la vita
tu non sai che peso ha
questa musica leggera
ti ci innamori e vivi
ma ci puoi morire quand'è sera
io di voce ce ne avrei
ma non per gridare aiuto
nemmeno tu mi hai mai sentito
mi son tenuto il mio segreto
tu sorda e io ero muto
se sei a terra non strisciare mai
se ti diranno
sei finito non ci credere
finché non suona la campana vai.
Non ho barato né bluffato mai
e questa sera ho messo a nudo la mia anima
ho perso tutto ma ho ritrovato me
uno su mille ce la fa
ma quanto è dura la salita
in gioco c'è la vita
tu non sai che peso ha
questa musica leggera
ti ci innamori e vivi
ma ci puoi morire quand'è sera
io di voce ce ne avrei
ma non per gridare aiuto
nemmeno tu mi hai mai sentito
mi son tenuto il mio segreto
tu sorda e io ero muto
se sei a terra non strisciare mai
se ti diranno
sei finito non ci credere
finché non suona la campana vai.

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