venerdì, marzo 23

Perché la bici

Era il 2000, o forse il 2001, sicuramente c'era un Lello di 115 kg e rotti (100 adesso... mica troppo meno). Decisi di smettere di mangiare e riprendermi, o cercare di riprendermi, un minimo di salute, causa esami del sangue "terminali" a 33 anni, senza allusioni ad altri più importanti di me deceduti a questa età. Dieta, dunque. A 100 kg, come da promessa con me stesso, comperai la prima bici "importante", una Scott dai ragazzi in Massetana. Mitica bici! Mi sembrava una Ferrari tanto era bella ai miei occhi. Sospensioni davanti, telaio blu con rifiniture bianche e rosse. I tecnici l'avrebbero definita di fascia medio-bassa, ma per me era un capolavoro. La mia prima bici da "atleta". E' stato con lei che ho raggiunto il mio primo grande obiettivo ciclistico, arrivare sulla vetta del Montemaggio. Al tempo abitavo in Strada di Pietriccio e Belriguardo ed arrivare a Pian del Lago era velocissimo, non più di cinque minuti pedalando in discesa. Non so quante volte ho fatto la discesa, percorso la spianata, poi iniziato la salita. Ogni volta mi imponevo di fare almeno un metro in più di quanto avevo fatto la volta precedente. Alle volte ci riuscivo, altre no. Mi ricordo la prima volta che arrivai al tiro a piattello, poi al Castello di Celsa. Giravo la bici e, stanchissimo, tornavo a casa, preoccupato per la salita delle Fornacelle che mi aspettava. Un piccolo Stelvio quando hai le gambe a pezzi. Mi ricordo in modo chiarissimo la prima volta che arrivai in "vetta" al nostro Montemaggio, con la villa sulla sinistra. Tante volte avevo percorso in auto quella strada andando a "casa del Mao" uno dei miei migliori amici, una persona a cui voglio bene, così come a sua sorella ed i loro familiari. Quande serate a mangiare e bere parlando di Palio, con la discesa fatta con i finestrini aperti anche d'inverno! Era sempre stato in auto, ma questa volta lo avevo fatto con la bici. Mi ricordo chiaramente che gli ultimi metri piansi. Ero arrivato in vetta. Il primo obiettivo da "novello atleta" lo avevo raggiunto. Mi sentivo forte, capivo che ce la potevo fare. Più tardi avrei imparato che le energie più preziose di trovano sulla strada, dalla bellezza che queste emanano e ti prendono. Ma di ciò ci sarà tempo per parlare...

La di questo tramonto sul Montemaggio foto è tratta da www.fotoincammino.it, un bel sito sulla nostra terra.



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