Oggi su Facebook un grande innamorato del basket, Gabriele Grandi, ha
ricordato Enrico Bovone, mitico giocatore di pallacanestro della Mens Sana
Sapori di circa 30 anni fa. Era un omone di 210 centimetri che in un prato il 2
maggio del 2001 decise che la vita non era più sopportabile per lui. Oggi 30
marzo Enrico Bovone, il gigante buono e fragile, avrebbe compiuto 66 anni e davanti a
lui ci sarebbe stata ancora molta vita da vivere, molti prati da vedere.
Ricordo che prima dell’ultimo suo gesto stese una coperta sul terreno, quasi
per non disturbare, per non contaminare la terra che di lì a poco sarebbe
diventata rossa. Forse Enrico ha cercato per molto tempo la “bellezza”, ma come
tanti altri non è riuscito a definirla ed ha fermato la sua ricerca, sperando di trovarla
nei prati celesti. E’ un poco triste questo post, lo capisco, ma la morte fa
parte della vita, si intersecano a vicenda, forse in modo infinito. Nutro una
profonda pietas per coloro che decidono di interrompere la loro esistenza terrena, senza
giudicarli, rispettando con grande dolore il loro estremo gesto. Ciao Enrico,
gigante buono e fragile, spero che nell’azzurro dove sei adesso tutto sia come tu avevi
immaginato che fosse quando ci hai detto che saresti partito.
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